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Giuseppe Peano

Gli uomini fuori del comune lo sono però, spesso, non soltanto per le loro scoperte, ma anche per le loro opinioni e i loro comportamenti, e Peano non fu da meno. Egli non faceva mai esami all'università, e riteneva che andassero anzi aboliti in ogni scuola, perchè era inutile preoccuparsi di tormentare gli studenti impreparati: ci avrebbe pensato la vita a bocciarli. In un articolo su Torino Nuova del 17 agosto 1912, significativamente intitolato Contro gli esami , Peano scriveva: ``è un vero delitto contro l'umanità tormentare i poveri alunni con esami, per assicurarsi che essi sappiano cose che la generalità del pubblico istruito ignora''.
Quanto ai laureandi, Peano non si preoccupava se essi arrivavano alla laurea completamente impreparati. I suoi colleghi, poco propensi a cedere alla vita le loro prerogative di commissari, istituirono un nuovo esame di cultura generale da sostenere subito prima della laurea, che fu spazzato via soltanto dalle rivendicazioni del '68. In esso gli studenti dovevano dimostrare di avere almeno un livello minimo di preparazione, e di conoscere fra l'altro la materia che avrebbero dovuto imparare da Peano: l'analisi matematica.
Piergiorgio Odifreddi, Il Prof. Peano : chi era costui? (12 Ottobre 2004).