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§2.1 La regressione dei dati (parte prima)

 

Problema introduttivo. Visitando un sito Internet, ci si imbatte in una serie di dati che descrivono il peso stimato di un feto (al 50-esimo percentile), a partire dalle 28-esima settimana di gestazione, sino alla 42-esima. I dati sono elencati solo per le settimane pari (28, 30, 32, … 42). A partire da quei dati, si può in qualche modo stimare il peso fetale di quelle dispari?

 

Dopo aver inserito i dati nel foglio elettronico (se sono pochi, possiamo farlo “a mano”, altrimenti, in Appendice, potete leggere il paragrafo 2 per vedere come si fa ad importare dati in Excel), la prima cosa da fare è visualizzarli con un grafico, per cercare di rendersi conto del loro andamento (se non sapete come fare, vi rimandiamo a pagina 14 della [1]).

 

L’intuito ci suggerisce che nella prima parte della gestazione il peso cresce “in modo lineare”, giacché i punti sembrano seguire una retta. Perciò se volessimo stimare numericamente il peso nella 31-esima settimana, potremmo effettuare una regressione lineare: facendo innanzitutto clic sul grafico, con il comando

Grafico Aggiungi linea di tendenza… possiamo scegliere la tendenza lineare, e facendo successivamente clic sul tab delle Opzioni, richiedendo “Visualizza l’equazione sul grafico” e “Visualizza il valore R al quadrato sul grafico” …

… otteniamo da Excel il grafico e l’equazione della retta di regressione. A questo punto è semplice stimare il peso della 31-esima settimana, circa 1650 grammi, ad esempio con la formula =172,68*A12-3705

 

Il valore di R (che è il coefficiente di correlazione rho definito nel precedente capitolo) così elevato () ci suggerisce che la retta di regressione è un ottimo modello per descrivere questi dati, relativamente all’intervallo considerato.

Esercizio 2.

Utilizzando i dati precedenti, effettuate la regressione lineare, e stimate il peso fetale rispettivamente alla:

            * 41-esima settimana

            * 20-esima settimana

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